Il tutto si è risolto praticamente a costo zero, ma qualcuno che deve acquistare tutto, con un po' di riguardo nel ponderare le spese, se la cava con qualcosa meno di 100 euro, anche molto meno se intende reperire pezzi usati.
Iniziamo con il progetto, questi sono i disegni che sono riucito a trovare dei tempi degli ultimi anni di superiori in cui invece di ascoltare le interessantisssime lezioni di letteratura, fantasticavo sulle varie forme che il mio alambicco poteva avere:
ecco qui alcuni disegni originali dell'epoca, qui sopra si può vedere come avessi studiato diverse soluzioni nella realizzazione della colonna di distillazione, la quale sarebbe dovuta essere in rame, l'ideale, come molti appassionati sapranno, è un pallone sulla sommità, o una lente di distillazione, in cui i vapori abbiano il tempo per raffinarsi e fuoriuscire più puri e ricchi di spirito.
Nello scervellarmi sulle soluzioni per fare ciò, non avendo il becco d'un quattrino da spendere, non avendo nè lamiere di rame nè stampi tondi per battere e formare quel pallone in alcun modo, ad un certo punto prevalse una delle tante idee ridicole che mi affollavano la mente, così sulla sommità della colonna di distillazione comparve pure una teiera rovesciata, la quale, gentilmente offerta da una mia prozia, una volta saldata a stagno, sarebbe stata davvero perfetta allo scopo e tra l'altro completamente in rame. Tuttavia mancava ancora la colonna e una marea di altri pezzi, così lasciai perdere per il momento.
Ma torniamo al PROGETTO:
l'alambicco doveva essere formato da:
- una fonte di calore (fornace rigorosamente a legna)
- una caldaia (in cui far evaporare l'alcol)
- una colonna di distillazione (opzionale ma migliora di molto i risultati)
- una serpentina costituita da un tubo di rame
- un barile d'acqua di raffreddamento (in cui è immersa la serpentina)
- un termometro
Dunque, procediamo per ordine:
1) LA FORNACE:
sempre durante le ore di assoluta noia di cui sopra, mi ritrovai a progettare varie soluzioni anche per la fornace, tutte assolutamente valide, e possibili spunti per chiunque decidesse di cimentarsi nella costruzione.
la prima ipotesi, la più immediata e la meno meditata, fu l'acquisto di una vecchia stufa in ghisa, del valore di circa 50 euro, su cui sarebbe stato poi posto l'alambicco, qui raffigurato con tanto di "thump keg" (a farla breve, un contenitore ermetico che funziona come una pipa ad acqua, situato tra la caldaia e la serpentina, culturalmente viene usato per la distillazione del whiskey, ma può essere usato per la realizzazione di qualsiasi distillato) e un'altra soluzione di colonna costituita da diversi pezzi in rame (una bocchetta saldata alla caldaia, uno spezzone dritto, una curva di 90° e una riduzione fino al diametro del tubo di rame. I prezzi per questi componenti erano qualcosa di assolutamente improponibile, dunque ho abbandonato ben presto quest'idea).
Un'altra soluzione decisamente più economica, ma che avrebbe spostato la distillazione necessariamente all'aperto, fu la realizzazione di una fornace costituita da mattoni refrattari misti a pietre, la caldaia sarebbe stata sorretta da qualcosa in acciaio per migliorare la conduzione del calore senza lasciarla esposta al fuoco vivo.
Ecco qui che prevalse un'idea, forse la migliore di tutte, la quale avrebbe ridotto le opere di muratura ad una semplice copertura di pietra, quasi totalmente ornamentale, essendoci modi di gran lunga migliori per non disperdere il calore, ad esempio sfruttando un rivestimento in lana di vetro o di roccia.
La fornace sarebbe stata costruita a partire da due semplici barili in acciaio (quelli per l'olio motore industriale), opportunamente tagliati (come da immagine) tramite forbici dalla punta arrotondata... o con un flessibile, come preferite (haha ok non faceva ridere scusatemela) .
Tornando più o meno seri: i barili, gentilmente forniti da dei miei parenti, proprietari di un'officina/torneria, si sono rivelati un'ottimo componente nella realizzazione del progetto a costo zero.
Sempre in tema, mi sono sentito in dovere di pubblicare anche questo altro reperto dell'epoca, una pagina del "bestiario", i miei compagni di scuola ben sanno a cosa mi riferisco, nient'altro è che un'ilare raccolta, in stile medioevale, di una serie di animali fantastici, spuntati fuori qua e là, di citazione in citazione, durante l'anno scolastico.
Abbandoniamo, con questa intramontabile immagine, i disegni e passiamo alle fotogafie.
Ecco i due bidoni da 55 galloni che costituiranno la fornace:
i quali una volta tagliati e assemblati secondo il progetto,
e ricoperti con uno strato in muratura composto da pietre rinvenute sul luogo e malta refrattaria, dovrebbero apparire così:
2) LA CALDAIA:
Come si può vedere nelle immagini, la caldaia che ho utilizzato in questo progetto, è un fusto in acciaio inox del volume di 50 litri, utilizzato per l'olio, ma dato che si tratta di un componente abbastranza costoso (se siete fortunati spendete 50 euro), è conveniente sotituirlo con un fusto di birra della medesima capienza, reduce magari da qualche festa con gli amici, il quale,
spaccato di un barile di birra in alluminio |
Ma torniamo a noi,
3) LA SERPENTINA
il fusto in acciaio di cui disponevo venne trapanato sul tappo ed inserito un raccordo in ottone per tubi in rame al fine di montarne direttamente la serpentina, soluzione che si rivelò più efficace di altre realizzate o considerate in precedenza.
La serpentina utilizzata da me fu un tubo in rame ⌀16mm della lunghezza di 3 metri forse meno.
Quasi necessariamente acquistabile, ai tempi mi ricordo che costava sui 70 euro, riuscii a ottenerne vari pezzi da alcuni amici idraulici con la promessa di qualche regolare e abbondante litro di grappa ogniqualvolta ne avessero bisogno, ma questa è un'altra storia, comunque ciò non esclude che voi non possiate fare altrettanto.
Comunque, per compensare la mancanza della colonna di distillazione feci fare al tubo un grande arco fino a costituire una sorta di collo a cigno, una tipologia di collo utilizzato in molti alambicchi in rame per ogni genere di distillazione.
ed ecco il risultato:
tanto semplice quanto efficace, i vapori raggiungevano la sommità del collo in tempi utili senza sprecare eccessive quantità di legname, e uscivano condensati dalla serpentina senza alcuna perdita essendo un pezzo unico.
4) IL TERMOMETRO
un piccolo foro sul tappo della caldaia mi permise l'inserimento di un termometro a sonda, aquistato su amazon a meno di una decina di euro, per monitorare le fasi della distillazione.
Ed eccolo, appena terminato, all'opera per la prima distillazione di pulizia (una decina di litri di vino) che andrà poi purtroppo gettata.
Molto ben realizzato e descritto. Complimenti :)
RispondiEliminaLa caldaia in acciaio va su fiamma direttamente o la immergi in acqua nel bidone eni verticale?
RispondiEliminaSì il bidone Eni verticale è un bagno ad acqua, permette distillazioni con curve di temperatura più morbide.
EliminaPerche c è bisogno del bidone di petrolio? Non si puo fare una specie di forno in pietra collo ziro da olio inserito dentro? Ripeto anch’io la domanda di Nicola lo ziro in acciaio va sulla fiamma viva o e sarebbe meglio porre qualcosa nel mezzo? ( mattoni refrattari, vasca per bagnomaria in acciaio etc...) .
RispondiEliminaGrazie per la splendida descrizione!
Come risposto anche a Nicola il bidone è possibile riempirlo con varie sostanze da giacca termica, la più classica è l’acqua che alza la temperatura più o meno uniformemente tendendo ovviamente a 100°C dove inizia a bollire. Altre sostanze utilizzabili per distillazioni particolari in cui sono richieste temperature superiori sono la sabbia e l’olio minerale, entrambi hanno una buona inerzia termica ma sono molto meno gestibili e non adatti se si distilla sostanze suscettibili a surriscaldamento come le classiche vinacce.
Eliminadomanda:
RispondiEliminasenza deflammatore come riesce a fare un buon taglio della testa?
L’installazione di un deflammatore è decisamente molto utile per il taglio delle teste ma non indispensabile, si può risolvere in vari modi, usando questo alambicco ho sempre optato per quello tradizionale ossia eliminando la prima parte di distillato. Solitamente le teste le taglio in seconda distillazione.
EliminaSalve, avete ancora intenzione di scrivere una guida sul come trasformare un fusto di birra in una caldaia?
RispondiEliminaSarei interessato ad avere maggiori informazioni a riguardo.
Grazie in anticipo e complimenti per il post.
Buona domenica.
Sarei interessata anch'io a sapere come trasformare un fusto di birra in una caldaia....
RispondiEliminaCiao, avevo in mente di farlo appena avessi trovato un buon fusto, appena ne ho l’occasione potrei farvi una guida. Al momento non ne ho la necessità, ma comunque non è niente di particolarmente difficile, si tratta solo di rimuovere la canna interna e raccordare in qualche modo il foro sul fusto alla colonna di distillazione.
EliminaAltra alternativa sarebbe brasare o imbullonare una flangia su un foro nella parte superiore del fusto.
Come..fai da te ,molto ingegnosa.a bagnomaria è la miglior soluzione di calore omogeneo. ho già provato, il risultato è stato buono.
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