sabato 1 agosto 2015

Progetto Alambicco 50L costo zero



Il primissimo progetto (di qualità medio scadente) che ho realizzato due anni or sono è un alambicco misto inox-rame con una caldaia di 50 litri.
Il tutto si è risolto praticamente a costo zero, ma qualcuno che deve acquistare tutto, con un po' di riguardo nel ponderare le spese, se la cava con qualcosa meno di 100 euro, anche molto meno se intende reperire pezzi usati.

Iniziamo con il progetto, questi sono i disegni che sono riucito a trovare dei tempi degli ultimi anni di superiori in cui invece di ascoltare le interessantisssime lezioni di letteratura, fantasticavo sulle varie forme che il mio alambicco poteva avere:



 ecco qui alcuni disegni originali dell'epoca, qui sopra si può vedere come avessi studiato diverse soluzioni nella realizzazione della colonna di distillazione, la quale sarebbe dovuta essere in rame, l'ideale, come molti appassionati sapranno, è un pallone sulla sommità, o una lente di distillazione, in cui i vapori abbiano il tempo per raffinarsi e fuoriuscire più puri e ricchi di spirito.
Nello scervellarmi sulle soluzioni per fare ciò, non avendo il becco d'un quattrino da spendere, non avendo nè lamiere di rame nè stampi tondi per battere e formare quel pallone in alcun modo, ad un certo punto prevalse una delle tante idee ridicole che mi affollavano la mente, così sulla sommità della colonna di distillazione comparve pure una teiera rovesciata, la quale, gentilmente offerta da una mia prozia, una volta saldata a stagno, sarebbe stata davvero perfetta allo scopo e tra l'altro completamente in rame. Tuttavia mancava ancora la colonna e una marea di altri pezzi, così lasciai perdere per il momento.

Ma torniamo al PROGETTO:
l'alambicco doveva essere formato da:
  • una fonte di calore (fornace rigorosamente a legna)
  • una caldaia (in cui far evaporare l'alcol)
  • una colonna di distillazione (opzionale ma migliora di molto i risultati)
  • una serpentina costituita da un tubo di rame 
  • un barile d'acqua di raffreddamento (in cui è immersa la serpentina)
  • un termometro 

Dunque, procediamo per ordine:

1)    LA FORNACE:

sempre durante le ore di assoluta noia di cui sopra, mi ritrovai a progettare varie soluzioni anche per la fornace, tutte assolutamente valide, e possibili spunti per chiunque decidesse di cimentarsi nella costruzione.

 

la prima ipotesi, la più immediata e la meno meditata, fu l'acquisto di una vecchia stufa in ghisa, del valore di circa 50 euro, su cui sarebbe stato poi posto l'alambicco, qui raffigurato con tanto di "thump keg" (a farla breve, un contenitore ermetico che funziona come una pipa ad acqua, situato tra la caldaia e la serpentina, culturalmente viene usato per la distillazione del whiskey, ma può essere usato per la realizzazione di qualsiasi distillato) e un'altra soluzione di colonna costituita da diversi pezzi in rame (una bocchetta saldata alla caldaia, uno spezzone dritto, una curva di 90° e una riduzione fino al diametro del tubo di rame. I prezzi per questi componenti erano qualcosa di assolutamente improponibile, dunque ho abbandonato ben presto quest'idea).
Un'altra soluzione decisamente più economica, ma che avrebbe spostato la distillazione necessariamente all'aperto, fu la realizzazione di una fornace costituita da mattoni refrattari misti a pietre, la caldaia sarebbe stata sorretta da qualcosa in acciaio per migliorare la conduzione del calore senza lasciarla esposta al fuoco vivo.
Ecco qui che prevalse un'idea, forse la migliore di tutte, la quale avrebbe ridotto le opere di muratura ad una semplice copertura di pietra, quasi totalmente ornamentale, essendoci modi di gran lunga migliori per non disperdere il calore, ad esempio sfruttando un rivestimento in lana di vetro o di roccia.





 La fornace sarebbe stata costruita a partire da due semplici barili in acciaio (quelli per l'olio motore industriale), opportunamente tagliati (come da immagine) tramite forbici dalla punta arrotondata... o con un flessibile, come preferite (haha ok non faceva ridere scusatemela) .
Tornando più o meno seri: i barili, gentilmente forniti da dei miei parenti, proprietari di un'officina/torneria, si sono rivelati un'ottimo componente nella realizzazione del progetto a costo zero.



Sempre in tema, mi sono sentito in dovere di pubblicare anche questo altro reperto dell'epoca, una pagina del "bestiario", i miei compagni di scuola ben sanno a cosa mi riferisco, nient'altro è che un'ilare raccolta, in stile medioevale, di una serie di animali fantastici, spuntati fuori qua e là, di citazione in citazione, durante l'anno scolastico.

Abbandoniamo, con questa intramontabile immagine, i disegni  e passiamo alle fotogafie.

 Ecco i due bidoni da 55 galloni che costituiranno la fornace:


i quali una volta tagliati e assemblati secondo il progetto,



e ricoperti con uno strato in muratura composto da pietre rinvenute sul luogo e malta refrattaria, dovrebbero apparire così:





2) LA CALDAIA:

Come si può vedere nelle immagini, la caldaia che ho utilizzato in questo progetto, è un fusto in acciaio inox del volume di 50 litri, utilizzato per l'olio, ma dato che si tratta di un componente abbastranza costoso (se siete fortunati spendete 50 euro), è conveniente sotituirlo con un fusto di birra della medesima capienza, reduce magari da qualche festa con gli amici, il quale,

spaccato di un barile di birra in alluminio
una volta rimosse valvole e guarnizioni, risulta essere un'ottima ed economica caldaia (a seguire guida su come trasformare un fusto di birra in una caldaia perfetta).

Ma torniamo a noi,

3) LA SERPENTINA

il fusto in acciaio di cui disponevo venne trapanato sul tappo ed inserito un raccordo in ottone per tubi in rame al fine di montarne direttamente la serpentina, soluzione che si rivelò più efficace di altre realizzate o considerate in precedenza.
La serpentina utilizzata da me fu un tubo in rame ⌀16mm della lunghezza di 3 metri forse meno.
Quasi necessariamente acquistabile, ai tempi mi ricordo che costava sui 70 euro, riuscii a ottenerne vari pezzi da alcuni amici idraulici con la promessa di qualche regolare e abbondante litro di grappa ogniqualvolta ne avessero bisogno, ma questa è un'altra storia, comunque ciò non esclude che voi non possiate fare altrettanto.



Comunque, per compensare la mancanza della colonna di distillazione feci fare al tubo un grande arco fino a costituire una sorta di collo a cigno, una tipologia di collo utilizzato in molti alambicchi in rame per ogni genere di distillazione.




la prima soluzione, essendo io completamente inesperto, fu alquanto esagerata. Come si può vedere nell'immagine qua sopra, installai un altissimo collo di distillazione, così facendo, i vapori d'alcol impiegavano ore solo per superare il collo, per poi andare persi nell'immensa serpentina, la resa era ridicola per piccole sessioni di distillazione, così decisi di dimezzare la serpentina, installando un tubo di rame più grosso e più corto, un pezzo unico che costituiva sia il collo che la serpentina.
ed ecco il risultato:


 tanto semplice quanto efficace, i vapori raggiungevano la sommità del collo in tempi utili senza sprecare eccessive quantità di legname, e uscivano condensati dalla serpentina senza alcuna perdita essendo un pezzo unico.



4) IL TERMOMETRO
un piccolo foro sul tappo della caldaia mi permise l'inserimento di un termometro a sonda, aquistato su amazon a meno di una decina di euro, per monitorare le fasi della distillazione.

Ed eccolo, appena terminato, all'opera per la prima distillazione di pulizia (una decina di litri di vino) che andrà poi purtroppo gettata.


martedì 28 luglio 2015

Ok... Confessiamoci.

Salve,
credo che una breve presentazione sia d'obbligo:
 potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci, ma noi siamo scienza non fantascienza,
per citare un vecchio spot.
Apro questo blog semplicemente per condividere ciò che faccio e renderlo alla portata di tutti.
Bene, direte voi, Come praticamente chiunque apra un blog? ...esatto! Come praticamente chiunque apra un blog! Bene... ma COSA faccio? Beh... bella domanda, ma una cosa alla volta;
innanzitutto mi presento, sono Angelo Morandini, "studente" di chimica all'Università degli Studi di Milano, ma non annoiamoci troppo sul chi sia io o cosa faccia al di fuori del blog, ah già! il blog;
COSA faccio sul blog:
principalmente parlo delle mie opere personali in merito alla distillazione, e alla preparazione di alcolici in generale, molte altre volte farò delle guide più o meno dettagliate su progettini vari qua e là più o meno artistici, più o meno utili.
Il blog si chiama Drink me, "bevimi" poichè mi sembrava una cosa tremendamente figa aprire un blog che parla di distillazione con questo nome, nient'altro. Godetevi il Blog e buona permanenza!